La Chiara Luce e gli Stati Intermedi del Bardo

morente all'incontro con la Chiara Luce. Da ripetere molte volte finché la respirazione non sia cessata. Figlio di nobile famiglia Ora è venuto per te il momento di cercare una via Non appena la respirazione cesserà, sorgerà la chiara luce del primo stato intermedio. La respirazione cesserà e tutti i fenomeni diventeranno vuoti e completamente puri come il cielo In quello stesso momento sorgerà una consapevolezza radiosa, vuota, senza limiti e senza centro. Allora riconoscerai quella natura e dimorerai in essa. Ecco, io stesso ti pongo a confronto. In questa fase al momento del trapasso il morente sperimenta in modo meccanico e automatico un discioglimento della coscienza che in vita avrebbe potuto provare solo in uno stato di estasi mistica intensa. Se la sua coscienza rimane salda e non interviene lo sprofondamento della coscienza o la perdita di coscienza, l'individuo ha un certo periodo di tempo (dipendente dal lavoro preliminare durante la vita terrena) per fissarsi ed operare un trasferimento di coscienza di questa luce. Se riesce ad abbandonare il vecchio se stesso e trasferirsi nella Luce Primordiale, allora il suo lavoro è compiuto. In assenza di questo trasferimento c'è la perdita di coscienza e il passaggio a un altro stato intermedio.

LO STATO INTERMEDIO DELLA REALTÀ

Prima di procedere oltre cerchiamo di capire un attimo cosa sta succedendo. Nel momento della morte i due ancoraggi che tenevano fissa la coscienza al corpo, si sciolgono e si riuniscono nel cuore lasciando libera la coscienza che diventa sensibile alla Luce della Saggezza Primordiale che appare come Chiara Luce. Progressivamente la coscienza ridiscende e dunque diventa partecipe di diversi stati di coscienza, meno puri del precedente e progressivamente come vedremo sempre più vicini al mondo materiale fino a terminare infine con una nuova incarnazione. Successivamente a questa visione della Chiara Luce della Saggezza per quello che è, priva di veli, avvengono delle visioni progressive, a partire dal risveglio della coscienza nello stato intermedio della stessa Saggezza sotto 5 diversi aspetti. Chiara Luce o Saggezza Primordiale si rivela successivamente in:

  • La LUCE BIANCA: Saggezza della Realtà, che combatte l'ignoranza e l'illusione, e dà la conoscenza della Saggezza dell'Essere in sé per quale è.
  • La LUCE AZZURRA: Saggezza dello Specchio, che combatte l'odio e l'ira, ed è la Saggezza in cui ogni cosa e ogni potenza si riflette in sé come in uno specchio
  • La LUCE GIALLA: Saggezza della Giustizia o uguaglianza delle cose, che combatte la brama, e che fornisce l'identità con ogni essere
  • La LUCE ROSSA: Saggezza del Discernimento, che combatte l'egoismo, e che è quella Saggezza che fornisce un carattere individuale ad ogni essere
  • La LUCE VERDE: Saggezza Onnipotente, che combatte l'invidia, ed è quella Saggezza che permette di compiere gli atti dell'Illuminato

Queste visioni sono prima di tutto degli stati psichici puri, che vengono poi tradotti dalla coscienza in un complesso simbolismo in relazione al retroterra culturale del defunto. Hanno dunque una specie di forma che è tratta dall'inconscio del defunto. Le forme con cui queste visioni possono apparire possono essere dunque diverse in relazione alla religione di appartenenza e alla forma con cui il defunto le interpreta. Persino nello stesso Tibet ci sono delle antiche versioni Bon del libro tibetano dei morti in cui queste visioni sono descritta in maniera diversa e conforme alle divinità della tradizione Bon.

  • Vairocana, Buddha di Zaffiro, LO SPLENDENTE, Bianco, Spazio, seduto su un leone con in mano una ruota da otto raggi, Ruota, Centro (conoscenza che distrugge l'ignoranza) Saggezza della Realtà (vs. ignoranza-illusione) Regno del Buddha di Zaffiro
  • Vajrasattva o Akshobhya, SPIRITO DI DIAMANTE-FULMINE, Buddha Incrollabile, Blu, Acqua, assiso su un elefante con in pugno uno scettro di diamante folgore a cinque punte, Scettro, Vajra, Est (protegge e distrugge l'odio) Saggezza dello Specchio (vs. odio) Regno del Buddha di Diamante-Fulmine.
  • Ratnasambhava, Buddha d'Oro, ORIGINE DELLA GEMMA, Giallo, Terra, in sella a un magnifico cavallo mentre porta una gemma preziosa, Gioiello, Sud (Arricchisce e combatte la brama) Saggezza della Giustizia (vs. brama) Regno del Buddha d'Oro.
  • Amithabha, Buddha di Rubino, BUDDHA DELLA LUCE INFINITA, Rosso, Fuoco, seduto su un trono di pavone con in mano un loto, Loto, Ovest (unisce e combatte l'egoismo) Saggezza del Discernimento (vs. egoismo) Regno del Buddha di Rubino.
  • Amoghasiddhi, Buddha di Smeraldo, L'INFALLIBILE PERFEZIONE, Verde, Aria, seduto su un trono d'aquila, con in mano una croce di diamante-folgore, Nord (pacifica e combatte l'invidia) Saggezza Onnipotente (vs. invidia) Regno del Buddha di Smeraldo.

In questa fase il lama incaricato della guida del defunto ha due compiti ben precisi: Da una parte fargli RICONOSCERE e PRODURRE questa visione luminosa perché sorga nella coscienza la percezione luminosa: questo perché non necessariamente la produzione di queste visioni può essere prodotta anche tramite l'aiuto del lama. Aiutare l'individuo a IDENTIFICARSI nella luce di modo da permettergli di TRASFERIRSI nello stato di coscienza corrispondente.

Tuttavia come vedremo questo processo di identificazione e trasferimento però è ostacolato dalla coscienza non pura dell'individuo. È importante infatti notare che le luci provenienti dal mondo Nirvanico producono delle reazioni emotive nello sperimentatore che non ha il dominio totale sui sensi e sulle emozioni e sulla propria mente. La visione di queste insostenibili luci nello stato genera il sorgere e lo scatenarsi delle cariche emotive memorizzate dal defunto durante la vita che dunque gli si materializzano come una luce riflessa opaca a lui affine e verso la quale il defunto prova una naturale attrazione. E qui risiede la grande trappola dello stato intermedio perché la luce verso cui il defunto prova una naturale attrazione è chiaramente quella risultante dal prodotto dei suoi attaccamenti e vecchie memorizzazioni e dunque il correre dietro quella luce non fa altro che incancrinire di più il defunto nella sua naturale inclinazione di servaggio psichico al mondo. Viceversa la Luce proveniente dal mondo Nirvanico